Ho riflettuto a lungo cercando di scoprire il senso della realtà,
ma tra le tante verità disponibili sembra chiaro
che ognuno di noi, nonostante la nostra origine comune,
alla fine del suo viaggio sia destinato a lasciare il conosciuto e ritrovarsi
in spazi temporali e luoghi fisici e mentali, lontani e diversi.
Così, come il rumore del silenzio
prevarica le sponde della mente,
l'uomo continua ad entrare ed uscire dalla scena della vita e della morte.
Il suono, maestro di creazione e simbolo di potenza inconcepibile,
manifesta in sé anche la fragilità dell'uomo e la pericolosa dualità della sua
volubile coscienza,
quindi la sua esplorazione da parte del ricercatore ignaro del suo potere,
può trasformare questo elemento in una energia terribile, distruttiva e
inarrestabile,
chissà?
Le forze superiori, implacabili e assolute,
devastano le regole della logica e dell'amore,
dopo il loro passaggio ciò che resta è un sapore amaro, sgradevole,
che sa di solitudine incertezza e paura.
In quei momenti la speranza si dissolve nell'acqua della realtà
e inizia cosi l'eclisse della ragione.
Quante volte mi sono chiesto
quanta strada avremmo fatto insieme,
l'orgoglio e la vanità, forse, ci avrebbero fermati in luoghi diversi,
ma per me, anche quella piccola distanza
avrebbe senza alcun dubbio lasciato la memoria più ricca, più aperta,
e forse, più saggia.
Mi sarebbe piaciuto raccontarti dei mondi che ho conosciuto,
farti rivivere sapori antichi
dove gli sguardi sono intensi
come il colore dell'uva matura e quello
della coscienza pura.
Mi sento in colpa,
forse avrei potuto preparare il tuo inevitabile viaggio
causato da ragioni antiche, e offrirti l'acqua santa
della fiducia che ti avrebbe dissetato durante
il cammino di ritorno verso il futuro,
ma il mio egoismo, l'indifferenza e l'ostentato desiderio di indipendenza,
mi hanno bruciato il cuore, e da quelle misere ceneri
sono riuscito solo ad estrarre la consapevolezza della mia solitudine.
Sì amico mio e indimenticabile compagno di viaggio,
in questa dimensione, nonostante i riverberi che noi chiamiamo amore,
in realtà siamo tutti soli, e da soli dobbiamo imparare a pilotare i nostri
desideri
per ritrovare la strada verso quella dimensione reale, eterna, nella quale,
forse,
potremo riincontrarci, e quindi continuare insieme ad esplorare per
l'eternità.
Paolo Tofani, 2009.