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Per chi era ragazzo in quei turbolenti anni settanta del secolo scorso, il nome di Demetrio Stratos evocava facilmente quel Pugni chiusi non ho più speranze degli esordi pop con i Ribelli che pure lasciava intravedere la pulsione verso un uso assai poco convenzionale della voce, capace di arrampicarsi sulle vocali fino a farle scoppiare. Poi era venuta la sperimentazione con la band degli Area, al punto di fusione calda fra i generi e certo fra le esperienze più innovative di quegli anni; per finire con l’ultima ricerca sonora spinta sempre più in là, «fino ai limiti dell’impossibile» affermava lo stesso artista. Esperimenti per voce sola sui suoni più acuti, cercando di prendere tre o quattro note alla volta, di lavorare sugli armonici... prima del silenzio.

 

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Ingresso alla mostra, ph. Marco Caselli Nirmal.

Fino a 7mila hertz, fino, oltre i limiti dell’impossibile. “Tutto il mio corpo attraverso la voce” Esplorazione vocale come libertà: misurarsi con i limiti interni, con i limiti umani, superarli fino ai suoni che non si sentono. Abolire la parola, “che ci schiavizza in un discorso stilistico”. Perché la parola non è l’unica realtà: indagare nelle pieghe delle piaghe del linguaggio.

Rubo questi frammenti di frasi a un’intervista per la televisione di Demetrio Stratos, il grande sperimentatore sulla voce. A lui Malagola, Centro di ricerca vocale e sonora legato al Teatro delle Albe, dedica a Ravenna la mostra Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979.

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Demetrio Stratos foto masotti

Mercoledì 6 dicembre, alle 18, a Palazzo Malagola di Ravenna verrà inaugurata la mostra dal titolo "Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979", curata dai due co-direttori di Malagola, Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari, che riguarda la presentazione - in forma espositiva - di una selezione di materiali dell'Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna grazie a un co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna. La mostra sarà poi visibile fino al 22 dicembre. L'inaugurazione sarà preceduta, alle 15, da un seminario-tavola rotonda promosso in collaborazione con MAR, Museo d'Arte della Città di Ravenna (in via di Roma 13) e ospitato in sala Martini, dal titolo "Demetrio Stratos: il microcosmo della voce".

L'incontro, coordinato da Marco Sciotto, sarà curato dal centro di ricerca Malagola con l'obiettivo di illuminare alcuni aspetti della sperimentazione vocale di Demetrio Stratos. A portare i saluti istituzionali saranno l'assessore regionale alla Cultura e Paesaggio dell'Emilia-Romagna, Mauro Felicori, e l'assessore del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia. L'introduzione sarà curata da Enrico Pitozzi e Ermanna Montanari e vedrà la partecipazione delle eredi Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou. Seguiranno gli interventi di Pitozzi, Franco Masotti, Janete El Haouli, Marco Sciotto, Dario Taraborrelli. Testimonianze di Silvia Lelli, Oderso Rubini, Paolo Spedicato.

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AREA STRATOS arrampicata in Val d’Aveto alla Rocca del Prete (Piacenza)

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